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Google e Facebook spiano le visite degli utenti ai siti hard

In molti lo sospettavano e le conferme non sono tardate ad arrivare.

A quanto pare infatti, i tracker di Google e Facebook, seguono gli utenti anche sui siti pornografici e non solo, la cosa avviene anche quando si utilizza la modalità incognito.

Uno studio Microsoft ha analizzato 22.484 siti porno, utilizzando dei tool specifici per rilevare eventuali tracciamenti.

Il risultato?

Il 93% delle pagine analizzate effettua tracking in collaborazione con Google e Facebook.

Questo significa che i vostri gusti sessuali e le vostre ricerche sono connesse ai vostri profili con nome, cognome e foto varie.

Una notizia che potrebbe turbare molti utenti che pensano di navigare con un minimo di privacy.

In poche parole, la navigazione all’interno di siti pornografici, si va ad unire a quel profiling costante che subiamo quando navighiamo in rete o utilizziamo un qualsiasi device connesso al web.

Una situazione piuttosto imbarazzante scoperta addirittura da Microsoft che ha fatto della privacy una sua priorità.

Le società hanno spiegato:

“Non autorizziamo pubblicità Google Ads su siti web con contenuti per adulti e proibiamo la pubblicità personalizzata e i profili pubblicitari basati sugli interessi sessuali di un utente o su attività correlate online”, basta però pensare al recente scandalo di Crambridge Analytica, per il quale Facebook dovrà pagare 5 miliardi di dollari di multa, per capire come le nostre ricerche potrebbero facilmente finire in mano a chiunque.

Per proteggersi dal controllo totale della compagnie web, il consiglio è quello di utilizzare browser alternativi a Chrome, e magari installare una VPN.

Tra fingerprint e altri sistemi, comunque, la nostra privacy non è mai garantita.

Se proprio non volete finire negli archivi di Google e Facebook, meglio abbandonare la rete, il prezzo da pagare per usufruire della rete infatti, sembra proprio quello dei nostri dati, delle nostre attività sul web e delle informazioni più riservate.

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