Zoom crolla in borsa, mostrando uno scarso interesse degli investitori per gli uffici virtuali.
Dopo la bolla della pandemia, che ha visto crescere a dismisura questo tipo di applicazioni, il ritorno a una vita più o meno normale, sta facendo crollare i progetti che più si sono concentrati sul telelavoro e sulle riunioni online.
I titoli perdono il 12,18%, proprio a causa dello scarso interesse verso le conferenze in rete. Nel frattempo, crescono i rivali ed eseguire chiamate di gruppo sta diventando sempre più facile con tantissime applicazioni.
Nonostante il crollo, Zoom continua ad avere una base di ricavi impressionante, e niente vieta che possa crescere nei prossimi mesi.
A quanto pare però, la tendenza di oggi sembra aver abbandonato il mondo del lavoro virtuale indirizzandosi verso metaversi e realtà più giocose.
Il lavoro da remoto infatti, spesso non necessita di particolari riunioni online, e le cose possono essere gestite anche senza strumenti dedicati.
Questa inversione di rotta, arriva come una battuta di arresto a una crescita impetuosa che abbiamo visto negli ultimi due anni.
Crescita, basata principalmente sulla pandemia, che ha portato tecnologie, ancora di scarso interesse, a diventare il cuore della socialità e del lavoro.
Basti pensare a quanto siano cresciute tutte le piattaforme digitali e in generale i servizi dei colossi del mondo tech.
Zoom, si trova così in una fase di difficoltà, con tanti rivali e, alla fine dei conti, non molto da offrire.
Staremo a vedere se, magari rinnovandosi un po’, la piattaforma tornerà a crescere anche in borsa.
Al momento però la fiducia del mercato è molto bassa, verso quella che viene vista come una tecnologia ormai obsoleta.
Il virtuale sarà sempre più presente nelle nostre vite, la sensazione è che lo sarà però in forme più giocose e meno nella formalità che abbiamo visto con piattaforme come Zoom.