Una notizia fa tremare il mondo delle pagine Facebook; secondo una recente sentenza della Corte di Giustizia Europa sarebbe infatti stata sancita la corresponsabilità da parte dei gestori delle pagine Facebook per quanto riguarda il trattamento dei dati personali. In poche parole, il fatto che la pagina sia messa in rete attraverso il social non significherebbe che quest’ultimo abbia la totale responsabilità delle leggi sulla privacy, trasformando Facebook, a livello legare, in una sorta di web parallelo.
questa conclusione arriva dopo un lungo percorso legale sulla presunta violazione della legge sui Cookie che non sarebbe stata annunciata da una pagina Facebook.
L’incombenza dovrebbe spettare strettamente a Facebook, che si difende invece chiedendo la corresponsabilità.
I giudici hanno infatti deciso che anche gli stessi gestori delle pagina hanno la loro parte di responsabilità. In questo modo, in caso di violazioni e irregolarità oltre al colosso social, possono essere chiamati in causa anche i gestori delle pagine. Questi ultimi avrebbero infatti accesso ai dati, anche se in forma anonima per esempio quando creano una campagna ad hoc basata sugli interessi.
La questione è piuttosto spinosa e potrebbe mettere in difficoltà numerosi gestori di pagine che sicuramente non vogliono trovarsi in situazioni del genere, magari per una illegalità commessa da Facebook, cosa che in questi giorni sembra la quotidianità.
L’idea generale è che per difendersi sia necessario per prima cosa comunicare tutte le politiche su cookies e dati da parte di Facebook, così come avvertire i proprio utenti della raccolta dati a cui paradossalmente non abbiamo accesso direttamente. In poche parole da questo momento ci gestisce una pagina, generando già introiti all’azienda, dovrà inoltre condividere le responsabilità per la scarsa trasparenza de social più usato e abusato del mondo intero.
Un’altra magagna quindi per le pagine blu che potrebbero presto vedere una migrazione di massa, manca a questo punto solo un degno competitor.